Pio Fernandez

IL CORO POLIFONICO PRENESTINO "GIOVANNI PIERLUIGI " DIRETTO DA PIO FERNANDEZ Si ringrazia per il testo seguente, l'amico Angelo Pinci, autore del libro edito dal Circolo Culturale Prenestino " R.Simeoni" - al Comune di Palestrina e del Dott. Massimo Guerrini Pio Fernandez nacque a Palestrina il 10 gennaio 1931. Dopo aver completato gli studi classici, conseguendo il diploma magistrale, compì gli studi musicali presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, sotto la guida dei maestri Ferdinandi, Tocchi ed Antonelli. Frequentò, inoltre, l'Istituto Superiore di Scienze dell'Opinione Pubblica presso l'Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma. La sua attività musicale a Palestrina iniziò nel 1954, con la direzione del secondo "Corso di orientamento musicale", organizzato dal Direttore Didattico1 della Scuola Elementare "Mameli". I corsi, istituiti dal Provveditorato agli Studi di Roma, erano triennali e prevedevano lezioni di solfeggio e canto corale, al termine dei quali si sosteneva un esame. L'incarico inizialmente fu affidato al maestro Gentile, direttore della banda musicale di Palestrina2, ma l'anno seguente fu conferito al giovane Pio Fernandez. Il corso da lui diretto si concluse il 13 maggio 1955 con un concerto presso l'edificio scolastico ed ottenne un lusinghiero successo. "I cantori diretti dal maestro Pio Femandez - si legge in un articolo - hanno eseguito magistralmente i mottetti del Palestrina riscuotendo vivi applausi dalle Autorità e pubblico presenti". Al concerto erano intervenuti anche il prof. Alberto Ghislanzoni, ispettore generale del Ministero della PP.II., il dr. Renda in rappresentanza del Provveditore di Roma, il delegato provinciale per le scuole popolari, ispettore Marafioti, i quali rimasero favorevolmente colpiti dall'ottima esecuzione dei brani proposti dai coristi. Il Presidente del Comitato Centrale per l'Educazione popolare così scriveva a Pio Fernandez in una lettera del 31 maggio 1955: "L'ispezione effettuata da parte del tecnico 'ninisteriale M0 Prof. Alberto Ghislanzoni insieme col Dr. Renda e col Prof. Talemanca del Provveditorato Studi di Roma, ha accertato la serietà e l'esattezza pedagogica e stilistica con cui Ella ha impiantato e conduce l'educazione al cantare polifonico classico, con un numero rilevante di alunni di ambo i sessi e di varia condizione sociale, e con risultati apprezzabili...". Quel concerto sancì di fatto la nascita del Coro Polifonico Prenestino, un coro che era nella logica delle cose se un cronista così scriveva alla vigilia della manifestazione: "Nell'esprimere il nostro compiacimento, ci auguriamo che a questa prima pubblica manifestazione ne seguano altre e che finalmente ci si indirizzi sulla costituzione di un gruppo corale stabile che onori degnamente il Principe della Musica". Tra i primi coristi ricordiamo Celeste Baroni, Marcella Cesini, Anna Fernandez, Marcella Mattogno, Anna Polucci, Anna Quintucci, Anna Sbenelli, Anna Spadoni, Gino Bonanni, Guido Cianfriglia, Italo Fornari, Augusto e Luigi Polucci, Luigi Puliti, Enrico Rossi, Altomiro Tagliaferro, Fernando Veccia, e Giulio Fernandez, fratello del maestro, che ha partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo del coro anche insegnando solfeggio. Il primo vero e proprio concerto del neocostituito coro fu tenuto 1,8 gennaio 1956, nell'Istituto SS. Bambin Gesù di Palestrina, con un programma che comprendeva musiche di Pierluigi, Orlando di Lasso, Tommaso Vittoria e Viadana. Anche questa volta Fernandez fece centro. "Il giovanissimo maestro Pio Fernandez - scrive un anonimo cronista su Il Messaggero - ha saputo dare al coro l'unità e la compattezza necessaria, ha diretto con la sicurezza di un veterano del podio e con lo slancio della sua gioventù. L'arduo compito che si era imposto lo ha assolto egregiamente, anche se per obiettività dobbiamo suggerire d'incrementare numericamente la classe delle voci bianche". Il 25 novembre dello stesso anno, e nella stessa sede dell'Istituto SS. Bambin Gesù, fu eseguito un concerto in memoria del maestro Lorenzo Perosi, alla presenza del vice presidente del Senato, on. Mario Cingolani. Uno storico locale, 1' avv. Emilio Ferracci, tenne una commemorazione del grande musicista a cui seguì un concerto molto applaudito. "In questa occasione il maestro Fernandez, oltre ad aver ribadito le sue indiscusse doti, ha mostrato come si possa giungere ad una espressione artistica sempre più raffinata e completa, sia pure con pochi mezzi materiali e con una non completa massa corale"5. I pochi mezzi a disposizione con cui hanno sempre dovuto combattere i presidenti del Coro, che si sono succeduti negli anni, èsempre stata una costante, ripetutamente messa in evidenza dagli autori degli articoli. Nella cronaca della manifestazione sopracitata viene apprezzato il merito artistico di tutti i coristi "volenterosi ed instancabili" ed in particolar modo del baritono, Giovanni Ciminelli, il quale "ha cantato con misura e sicurezza, mettendo in bella mostra le notevoli qualità naturali ed interpretative". Viene anche elogiato Enrico Rossi, primo presidente del Coro, "infaticabile animatore ed organizzatore". A Rossi seguirà nella carica Guido Cianfriglia fino al 1966. Nel 1957 il Coro partecipò al primo convegno regionale dei corsi popolari di orientamento musicale organizzato dall'O.R.S.A.M., nel Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, classificandosi al primo posto. L'anno seguente, il 28 e 29 giugno, partecipa alla prima "Rassegna di Polifonia Corale e Classica" che si tiene a Palestrina. Al 1959 risalgono le prime "divise". I concerti si susseguono per lo più tra Palestrina e Roma, ma nel 1961 il Coro compie il grande salto della ribalta nazionale partecipando al IX Concorso Polifonico Internazionale di Arezzo, dove si piazza al sesto posto. Anche l'anno seguente partecipa al concorso di Arezzo "imponendosi all'attenzione dei critici presenti nella città toscana per le sue esibizioni, prive di quegli inutili effetti che troppo spesso danno alla musica polifonica una innaturale ed introversa espressione folcloristica: molto apprezzata è stata, anche, l'esecuzione, stilistica-mente ineccepibile per ricchezza di vocalità e fusione di voci"6. 7 "Il m.o Pio Femandez - scrive un cronista de Il Messaggero - ha saputo creare a Palestrina un complesso corale che nel campo della musica polifonica, intesa nel senso strettamente storico della parola, ha pochi concorrenti in Italia". I risultati si vedono perché i concerti del Coro, ormai cresciuto sia numericamente che nella qualità del repertorio, vengono trasmessi dalla televisione italiana e dalla radio vaticana. Vengono incisi anche diversi dischi. Il Coro viene invitato a tenere concerti a Sezze, a Terracina, e a Rieti in occasione della mostra internazionale del presepe francescano, dove, al Teatro Flavio Vespasiano, "il complesso presenterà un programma di eccezionale valore artistico". Dal 24 al 27 ottobre 1962 partecipa alla IX "Super rassegna nazionale di polifonia vocale classica per voci miste" che si svolge a Roma, risultando vincitore e conseguendo così il diritto di rappresentare l'Italia in una rassegna polifonica internazionale, che si terrà a Ginevra l'anno successivo: la "Semaine chantante internationale de Genève". Nel 1963 il Coro stringe un gemellaggio con il "Maastricht Mànnenchoor", un imponente coro di ottanta elementi e, nello stesso anno, inizia le sue tournée all'estero. Ben cinque sono i concerti tenuti a Ginevra da questo "celèbre ensembie chorai italien de la ville de Palestrina" che ha potuto mettere in mostra il suo affiatamento di gruppo, la sua coesione espressiva, le sue qualità tecniche, il suo repertorio scelto con competenza da Pio Fernandez, suscitando entusiastici commenti da parte della stampa elvetica. Il riconoscimento unanime delle qualità artistiche del coro prenestino fecero sì che la "Federation Européenne des jeunes chorales" lo invitasse, unico coro italiano, a "Europa cantat If' che si tenne a Nevers (Francia) dal 31luglio al 9 agosto 1964. Nell'occasione fu tenuto anche un concerto nella Cattedrale di 5 Etiènne di Bourges, alla presenza del cardinal Lefèbvre, arcivescovo di quella città. I pezzi forti del repertorio furono, naturalmente, le composizioni di Giovanni Pierluigi che il coro prenestino interpretò con "tant de vitalité et d'intellingence. Et puis quelle chorale saurait mieux que celle de la ville natale du compositeur rendre le caractère spirituel de son ouvre ?" . Nel 1965 il Coro organizza e partecipa, per conto della Federazione Europea delle giovani corali, alla "Settimana musicale internazionale" che si svolge a Palestrina e Roma dal 5 all' li aprile e che vede l'esibizione di cori tedeschi, svizzeri e francesi. "Al maestro Pio Fernandez - scrive un cronista - è toccato l'alto onore di dirigere tutti i cantori partecipanti alla "Settimana" davanti al 5. Padre nell'udienza dell'altro giorno. Il canto del "Laudate Dominum" ha echeggiato nella Basilica Vaticana davanti a migliaia di persone, di varie nazionalità, convenute in 5. Pietro per l'udienza generale"11. Nello stesso anno partecipa alla rassegna "Primavera polifonica romana" e alla "Settimana dei concerti" di Segni. Nel 1966 diventa presidente dell'associazione Italo Fornari. In questo e nei due anni seguenti i concerti fuori Palestrina si susseguono a Civitacastellana, Frascati, Latina, Civitavecchia, Tivoli, Viterbo, Anagni, Valmontone, Velletri, Segni, Genazzano, Castel 5. Pietro Romano, Carpineto Romano, Cesena, Gambettola, Faenza. Nel 1967 il Coro partecipa, anche questa volta unico rappresentante italiano, alla rassegna "Europa canta 1ff' che si svolge a Namur (Belgio) dal 29 luglio al 6 agosto, risultando anche in questa occasione "particulièrment appréciée du public. La chorale, qui termina par un autre extrait de 1 'oeuvre de Fernandez "Laudate Dominum", procura une joie raffinée à 1 'assistance. Celle-ci, con quise, applaudit à tout rompre. Sur les visages, on n 'enregistrait que des sourises. Cela, me direz vous, c'est la magie de l'italie..."12. Il 20 agosto è presente anche alla "III dia internacional de la musica" a Barcellona. Una partecipazione che si ripeterà per molti anni, sarà quella alla "Settimana dei Musei" che ogni anno veniva organizzata dall'Intemational Coi£ncil of Museuni e che a Palestrina non poteva tenersi che nel Museo Nazionale Archeologico Prenestino, nella suggestiva sala del mosaico nilotico. Alla fine degli anni Sessanta inizia anche la collaborazione con il complesso strumentale "Amici della musica", che accompagnerà il coro prenestino in molte esibizioni. Nel 1969 il Coro partecipò al "Primo festival sulle epoche e gli stili della polifonia italiana", organizzato a Roma dall'O.R.S.A.M. Concerti molto apprezzati furono quelli tenuti a Palombara Sabina ("Una serata indimenticabile, perfetti esecutori di un programma di alto livello che solo il celebre Coro polifonico Prenestino poteva portare al successo sotto la direzione di Pio Fernandez"13) e a Tivoli, in occasione del terzo centenario della consacrazione della cattedrale. Nel 1970 a Italo Fornari succede Adriana Floridi, che ricoprirà la carica di presidente fino allo scioglimento del coro. Nel corso dell'assemblea straordinaria dei soci del 10 luglio di quell'anno viene introdotta una modifica molto importante dello Statuto, che consente di poter eseguire non soltanto brani polifonici, ma anche spirituals, canti alpini, canzoni popolari e altro. Nel 1971 il Coro è nuovamente invitato per una tournée all'estero, questa volta in Spagna, dal 27 agosto al 3 settembre. Entusiasti i giudizi della stampa spagnola. "Un concierto notablemente extraordinario", titola Nueva Tarrega il 21 agosto e "Actuaciò del Coro Polifonico Prenestino Giovanni Pierluigi" il quotidiano Igualada del 4 settembre. "También las ovaciones resonaron sin interrupcio'n alftnal de cada una de las interpretaciones de obras de la polifonia clòsica y mode ma14" scrive J. Castella Formiguera, e ancora "Este coro de Penestrina fue fondato en ]953 por don Pio Fernandez con intenciòn de contribuir a la difusion de la musica de todos los tie'upos y particularmente la del Renacùniento Italiano15". Il 1972 inizia con due concerti ad alto livello nella ricorrenza dei venti anni di attività del Coro: uno nell'Istituto Antonelli, l'altro nell'Istituto SS. Bambin Gesù di Palestrina. Il Coro aveva raggiunto ormai la piena maturità ed ogni concerto riceveva il pieno consenso degli ascoltatori. Le parole con cui don Attilio Borzi commentava un concerto di musiche della Passione, tenuto nella cattedrale prenestina 1' li marzo 1978, ne sono la conferma: "Con questa esecuzione il Coro Prenestino non soltanto ha riconfermato la sua bravura, ma ha dato un'ulteriore prova che ogni suo concerto, sotto la direzione del m.o Pio Femandez, origina nell'animo degli ascoltatori il desiderio di nuove audizioni: vere oasi di ristoro e godimento spirituale, le quali riescono a sospendere l'assillo delle nostre vicende quotidiane"20. Anche quell'anno fu ricco di soddisfazioni. Le tournée furono ancora due: in aprile a Parigi, dove furono tenuti tre concerti (Missione Cattolica Italiana, Chiesa di 5. Alberto Magno e Associazione Dante Alighieri) e ad agosto in Spagna (Laredo, Costa Esmeralda, in occasione del Festival "XI Jornadas Musicales", Ramales, Colindres ed Algorta). Dall' 8 al 14 ottobre, per festeggiare i venticinque anni di attività il Coro Polifonico organizzò la rassegna "Incontn musicali corali" che vide la partecipazione anche di due complessi tedeschi e uno friulano. Come al solito la popolazione rispose numerosissima all'appuntamento. "La popolazione di Palestrina, che pure non è nuova a spettacoli simili, e vanta una naturale musicalità favorita anche dalla continua attività del qualificato coro "G. Pierluigi" che, oltre ad offrire pregevoli ricorrenti esecuzioni, svolge naturale opera educativa, ha apprezzato l'iniziativa, prendendo parte numerosissima ed in modo entusiasta ai concerti. Il Coro prenestino è stato impegnato in un programma di musiche palestriniane di grande valore e la cui esecuzione è riservata a pochi, selezionati complessi corali"21. "Venticinque anni non sono passati invano" aveva detto Femandez ai presenti alla manifestazione, e venticinque anni di sapiente lavoro erano serviti per collocare questo gruppo corale nel firmamento polifonico nazionale. Il 1979 era cominciato alla grande, con ben sei concerti nel solo mese di gennaio (tre a Palestrina, uno a Segni e uno a Valmontone); altri quattordici nei successivi quattro mesi (undici a Palestrina, gli altri a Cretone, Genazzano e Castel 5. Pietro Romano). Nel mese di febbraio a Roma, nel Palazzo della Cancelleria Apostolica, Pio Fernandez venne insignito del "Cimento d'oro dell'Arte e della Cultura" - un riconoscimento con cui il Centro Letterario del Lazio premiava annualmente scrittori, poeti, artisti, uomini di cultura che avevano contribuito "all'arricchimento spirituale del patrimonio culturale nazionale" - con la seguente motivazione: "Il Maestro Pio Fernandez, musicista, fondatore e direttore del Coro Polifonico "Giovanni Pier Luigi", che è riuscito con le sue indubbie doti organizzative ed artistiche a scuotere musicalmente la provincia romana, offrendo un determinante contributo alla formazione di una cultura musicale in campo nazionale ed internazionale". Venne realizzato, finalmente, un disco di musiche palestriniane; sarà purtroppo il primo e l'ultimo.
Nel mese di luglio il Coro partecipa alla seconda "Rassegna Polifonica Internazionale" organizzata dall'Amministrazione Comunale di Palestrina. La rassegna si svolse dal 19 al 26 luglio e vide la partecipazione dei cori austriaci di Innsbruck e Gòtzens, del Coro Aureliano di Roma e del gruppo americano "America's Youth in Concert", costituito da ben duecentottanta esecutori, di cui centosessanta coristi e centoventi orchestrali, diretti da Robert Vagner. Il Coro di Palestrina si esibì nella Chiesa di 5. Antonio il 24 luglio e fu quello l'ultimo concerto tenuto nella città che lo aveva visto nascere, il cui nome aveva portato in tutta Europa. Subito dopo, l'ultima tournée del maestro Pio Fernandez, in Germania. Il programma prevedeva concerti 1' lì agosto ad Heimbach, nella Chiesa di 5. Clemente, il 12 a Kornelimtìnster, il 13 ad Aachen, nella Cattedrale e il15 ad Essen-Stadtwald, nella chiesa parrocchiale di 5. Teresa. 1113 agosto, però, durante l'esecuzione del Gloria della messa "Veni sponsa Christi" di Giovanni Pierluigi, il maestro fu colpito da un grave malore e, dopo quattro giorni di coma, il 17 agosto, cessò di vivere. Vogliamo riportare interamente l'articolo con cui Luigi Bandiera comunicò ai prenestini la grave perdita artistica. "Colpito da paralisi cerebrale mentre dirigeva un concerto nella cattedrale di Aquisgrana in Germania, dopo quattro giorni di coma profondo, è deceduto in una clinica della città tedesca l'insigne musicista Pio Fernandez. La morte del 48enne maestro prenestino, che da 25 anni dirigeva il coro polifonico Giovanni Pierluigi che lui aveva portato a livelli internazionali, riscuotendo ovunque unanimi consensi, è sopraggiunta questa mattina alle ore 9,00, dopo che tutta la cittadinanza aveva sperato in una evoluzione dell'improvvisa grave malattia e volgesse al meglio. Quando fulminea si è sparsa la notizia della morte del maestro, ai commenti di sincero cordoglio si sono associati quelli di rammarico per la perdita di uno dei piu' illustri cittadini che, con tenacia, temperamento, cultura e grande sensibilità artistica era riuscito ad imporsi all'attenzione dei critici piu' severi e ad un pubblico sempre piu' vasto.